CAPITOLO 10

La risata soffocata di Zac è tanto imprevista quanto inopportuna. Appoggia la fronte sul dorso delle mani sporche di terra ed emette un suono gutturale, come un animale che stia per spirare. Chase osserva perplesso le sue spalle sussultare alla luce fioca della pila.
"Ascolta, lo so che suona ridicolo..."

"No...va bene...l'Inferno...certo. Perché no?"

"Non è proprio l'Inferno cristiano eh...con i gironi e roba simile. È più un...un passaggio ecco. Considerala una dimensione parallela alla nostra."

"Una dimensione parallela."

"Esatto."

"Ho capito. Ovvio."

"Dici sul serio?"

"Sai qual è la cosa più buffa?"
"No...in che senso buffa?"
"...che tu sia davvero convinto che questa spiegazione sia migliore della precedente."

"Ah” risponde interdetto “capisco." 

Ora è in imbarazzo.

"Non c'è bisogno di fare del sarcasmo però."
Un'esclamazione volgare echeggia nitida in un punto imprecisato del tunnel.
"Zac, senti..."
Il rumore di pale e picconi vibra sotto la superficie delle pareti.

"D’accordo, lascia stare”
Chase sospira cercando di mantenere la calma.

"...io ti capisco, è tutto un casino. Nemmeno io ci crederei! Però dovrei spiegarti un sacco di cose e ora davvero non abbiamo tempo. Si stanno avvicinando. Se tu potessi..."

"Ho detto che va bene."
“Come?”
“Non so perché tu creda a queste cose e a dirla tutta, non mi interessa. Se pensi che proseguire sia meglio che farsi salvare, io ti seguo.”
“Non...” dà una occhiata davanti a loro, verso le pareti che si restringono nel buio “...dici sul serio?”
“Magari hai ragione tu. Magari c’è qualcosa là infondo. Oppure non c’è nulla e moriremo sepolti qui. Chi può dirlo? Ormai tanto vale provare.”


...

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